Bentornato Paolo su Liberi di Scrivere, e grazie per aver accettato questa nuova intervista. Il 25 febbraio l’editore Morellini, riporta in libreria Taccuino di una sbronza, (usci nel 2008 per Kowalski). Un tuo personalissimo omaggio al genio di Bukowski, a vent’anni dalla sua morte. Una tua opera giovanile, forse marcata da una certa incoscienza, ma ancora capace di trasmettere una gran carica di entusiasmo e lo spirito del vecchio Hank. Come pensi l’accoglieranno i tuoi lettori, come sei cambiato tu da quando il libro uscì per la prima volta?
Io penso di essere molto cambiato e la scrittura anche. Taccuino di una sbronza, tuttavia, rimane un’opera riuscita, fresca e ancora attuale. Rileggendola mi sono stupito di quanto questo testo abbia resistito al tempo!
Un’ opera “quasi” autobiografica? Sei tu il ragazzo milanese che si sveglia credendosi Bukowski e inizia a frequentare una certa “Jolanda Bivano”?
No, è pura fiction. Io incontrai davvero la Pivano e a quell’episodio ammetto di essermi ispirato. Ma le analogie finiscono qui.
Fernanda Pivano rappresentò per la sua generazione un punto di riferimento. Portò in Italia i più importanti scrittori americani dell’epoca, tra cui i ragazzi della Beat Generation. Li tradusse, (tradusse pure Addio alle armi, Il grande Gatsby e molti altri classici), gli fece da madre, amica, sorella. Che ricordo hai di lei?
Di una donna energica e dolce. Che aveva una passione profonda per gli autori americani e che sapeva dare un’opportunità ai tanti giovani che bussavano alla sua porta in cerca di un consiglio o di un aiuto.
E continuò questa sua opera da mecenate segnalando ai lettori e ai critici italiani i più significativi autori americani. Oggigiorno chi pensi abbia ricevuto il testimone. Ci sono ancora persone così?
Purtroppo credo di no.
Taccuino di una sbronza è un romanzo piuttosto surreale, divertente e sconcertante. Puoi raccontarci qualcosa della trama?
Tutto comincia con un week-end in Irlanda. L’addio al celibato di Carlo Boschi, un trentenne milanese, impiegato modello e futuro marito di Sara. Insieme a lui c’è l’amico di una vita, Romeo, che, a dieci giorni dalle nozze, gli propone tre giorni memorabili a Dublino per festeggiare le nozze imminenti con una sbronza colossale. Birra dopo birra, però, il promesso sposo finisce all’ospedale, in coma etilico. Quando si sveglia, la sorpresa: Carlo è convinto di essere la reincarnazione del suo scrittore preferito, Charles Bukowski, morto proprio quella notte. Possibile?
Hai poi scritto la sceneggiatura, per un film tratto da Taccuino di una sbronza?
No, c’è un progetto ma nulla di più. Il regista Sergio Scorzillo, invece, ne ha tratto uno spettacolo teatrale che rimetteremo in scena a giugno.
E che ci puoi dire di Enrico Radeschi, se non ricordo male l’ho da poco lasciato a investigare in una antologia di racconti noir dedicati a Milano. Quali progetto hai in mente per questo personaggio?
Radeschi tornerà ma non tanto presto. Ho una storia che mi gira in testa in cui lo rivedremo in sella alla sua vespa gialla. Però non so ancora quando prenderà forma…
Hai fondato e dirigi “MilanoNera” sito dedicato alla letteratura gialla, noir e thriller– che è anche una free press, una web tv, una società per eventi e una libreria –. Che bilancio hai tratto, è un’ attività che ti gratifica?
Mi gratifica molto anche se è molto impegnativo. MilanoNera è anche diventata una casa editrice di ebook e su questo punteremo molto per il futuro.
Come sei accolto all’estero, in quali paesi sei tradotto? I blogger esteri ti recensiscono? Che effetto ti fa?
Sono sempre stupito che in Francia, Spagna o Germania leggano le mie storie. Ho anche fatto alcune presentazioni in quei Paesi e posso dire che la differenza con l’Italia non è molta: quando hai dei lettori di gialli, li hai a prescindere dalla nazionalità. Il noir, possiamo dire che sia un linguaggio internazionale.
E parliamo del “NebbiaGialla Suzzara Noir Festival”, che si tiene ogni anno il primo weekend di febbraio, un punto di riferimento ormai per molti scrittori, editori, lettori. Un bilancio sull’edizione appena trascorsa, un anticipo sulle novità. Chi parteciperà alla prossima edizione?
Per la prossima edizione non ho ancora nessuna idea, ho un anno davanti per pensarci! L’edizione 2014 è andata benissimo: un cinema sempre pieno di lettori interessati. Non posso chiedere di più.
Un altro tuo progetto è il portale Hotmag, cui hanno aderito numerosissimi blogger.
Sì, è un modo per scrivere insieme e per raggruppare idee. Anche questo progetto verrà a far parte in maniera consistente della “conversione” di MilanoNera in casa editrice di ebook. Aspettate e vedrete…
Progetti per il futuro?
Un romanzo per ragazzi che uscirà a fine aprile per Fabbri…
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