:: Segnalazione di Le parole di luce di Joanne Harris (Garzanti, 2013)

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parole di luceEsce in Italia il 14 novembre, sempre per Garzanti, il nuovo fantasy della britannica Joanne Harris, Le parole di luce (Runelight, 2011), seguito di Le parole segrete (Runemarks, 2007), e ve ne parlo essenzialmente perché la Harris è un’ autrice che ho molto amato, soprattutto per Chocolat, forse il suo romanzo più famoso, grazie anche all’eco del film diretto da Lasse Hallström con Juliette Binoche e Johnny Depp. Come sapete leggendo il mio blog non leggo di norma fantasy, non perché la consideri unicamente letteratura per ragazzi, come fanno alcuni, ma perché mi è capitato di accostami al genere e perdere diciamo slancio a causa di ridde di personaggi eccentrici (streghe, stregoni, fate, gnomi, giganti)  e trame complicate e appunto fantasiose, o troppo fantasiose, di cui per pigrizia, forse, perdevo molto spesso il filo. Ho provato, lo giuro, in gioventù a leggere Lo Hobbit o Il Signore degli anelli, ma non ce l’ho proprio fatta. Forse mi difetta la fantasia, chissà. Strano però, che con la fantascienza non mi succeda. Tornando a noi, amo la Harris per cui se avrò modo tenterò di avvicinarmi di nuovo al fantasy grazie ai suoi libri. La serie delle Rune comunque andrebbe letta con ordine, quindi se potete procuratevi anche il libro precedente Le parole segrete. Per chi invece attendeva questa uscita segnalo la trama. Buona lettura.

Maddy e Maggie hanno la stessa età, ma non potrebbero essere più diverse. Maddy è coraggiosa e ribelle; Maggie, invece, ama le regole e la disciplina. La sua passione sono i libri antichi. E solo immersa tra quelle pagine che riesce a non sentirsi sola. Eppure c’è qualcosa di misterioso che unisce le due ragazze nel profondo. Un marchio sulla loro pelle: una runa. Un simbolo considerato da tutti una maledizione, un flagello. Perché nel mondo dove vivono Maddy e Maggie la magia è proibita. Giocare è vietato. E sognare è considerato il più terribile dei peccati. Ma c’è qualcuno che non ha paura di quel segno antico. Adam, un sorriso che toglie il fiato e due occhi azzurri impenetrabili dietro cui si nasconde un oscuro passato. All’inizio Maggie cerca di allontanarlo, ma poi non riesce a resistere alla forza sconosciuta che la attira verso di lui: il ragazzo è l’unico a conoscere il segreto scritto nella runa. Un segreto che parla di lei, delle sue origini e della scomparsa della sua famiglia. Un segreto che custodisce una minacciosa profezia che sta per compiersi: il loro mondo e il loro amore sono in pericolo. Maggie è la sola in grado di difenderli. Ma per farlo deve essere pronta ad accettare il suo destino. Un destino che la lega in modo indissolubile a Maddy. Le due ragazze hanno bisogno luna dell’altra. Finalmente sono vicine come non mai, ma allo stesso tempo inesorabilmente lontane.

Joanne Harris è nata, da padre inglese e madre francese, nello Yorkshire, dove attualmente vive. Si è laureata al St Catharine’s College di Cambridge, dove ha studiato francese e tedesco medievale e moderno. Fino al 1999 ha insegnato francese nelle scuole secondarie di Leeds.
I suoi libri sono tutti editi in Italia da Garzanti. Oltre a Chocolat, il suo romanzo d’esordio apparso nel 1998, tradotto in tutto il mondo e da cui nel 2001 è stato tratto l’omonimo film, ha pubblicato Vino, patate e mele rosse (1999), Cinque quarti d’arancia (2000), La spiaggia rubata (2002), La donna alata (2003), Profumi, giochi e cuori infranti (2004), Il fante di cuori e la dama di picche (2005), La scuola dei desideri (2006), Le scarpe rosse (2007), Le parole segrete (2008), Il seme del male (2009), Il ragazzo con gli occhi blu (2010). È anche autrice, con Fran Warde, di Il libro di cucina di Joanne Harris (2003) e di Al mercato con Joanne Harris. Nuove ricette dalla cucina di «Chocolat» (2007).

4 Risposte to “:: Segnalazione di Le parole di luce di Joanne Harris (Garzanti, 2013)”

  1. Avatar di wolfghost wolfghost Says:

    Bé, c’è differenza tra fantasy e fantascienza, la seconda sarà anche ambientata in ambienti e tecnologie avveniristiche o non ordinarie, ma resta comunque una visione possibile, se non qua e oggi; la prima è davvero impossibile e dunque non ha il fascino del “un giorno potrebbe succedere”. Anche se, va detto, spesso le sue situazioni e personaggi vanno intesi come figure metaforiche riportabili in ogni caso al nostro reale presente o futuro.
    Comunque… anche nel mio caso il fantasy è un genere che non vede, diciamo, le mie preferenze 🙂

    http://www.wolfghost.com

    • Avatar di Shanmei liberdiscrivere Says:

      Ma dai anche tu non prediligi il fantasy… avrei detto il contrario :D, sei molto fantasioso. Pensa che da bambina non mi piacevano neanche le favole, preferivo che mi leggessero gli articoli di cronaca nera. E negli anni 70 ce ne erano parecchi. Comunque sono consapevole che magari mi perdo anche capolavori, è un po’ come escludersi una parte della letteratura. Poi ci sono scrittori come la Harris che mi incuriosiscono e li leggerei anche se scrivessero libri di giardinaggio o modellismo…

    • Avatar di wolfghost wolfghost Says:

      ahahah articoli di cronaca nera! 😀 E i tuoi te li leggevano? 😛

      • Avatar di Shanmei liberdiscrivere Says:

        Sì, sì :D, me li leggeva mio nonno, aggiungendoci pure i suoi racconti di guerra dell I e II guerra mondiale. Anche se sospetto tralasciasse le parti più truculente. Sapevo tutto dei messaggi in codice da decifrare, però… Poi i giornalisti di allora non erano esattamente come quelli di Quarto Grado. Seguivamo la politica estera, il terrorismo, i delitti più comuni. Già da bambina ero un bel peperino, va… 😀

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