:: Recensione di Tra la notte e il cuore di Julie Kibler (Garzanti, 2013) a cura di Elena Romanello

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miss isabelleMiss Isabelle e Dorrie non potrebbero essere più diverse: la prima è una novantenne bianca, ex membro attivo della comunità, sola da anni dopo la morte prima di lei del marito e del figlio, mentre la seconda è la sua giovane parrucchiera di colore, già mamma di due ragazzi adolescenti. Ma Miss Isabelle si è affezionata a Dorrie, e quando le chiede di mollare tutto per accompagnarla dal Texas a Cincinnati, per partecipare ad un funerale misterioso, lei accetta, scoprendo un passato doloroso ma avvincente e trovando nuovi spunti per proseguire la sua vita, all’insegna della speranza e del saper cambiare.
Ci sono già stati altri romanzi che hanno parlato di rapporti tra generazione al femminile e del dramma della segregazione razziale negli Stati Uniti, qui raccontato negli anni della Seconda guerra mondiale, quando i neri servirono nell’esercito non nelle mansioni più umili, ma in prima linea, come soldati e medici, spesso morendo sul campo di battaglia, per un Paese che continuava a discriminarli nelle scuole, negli ospedali, nei posti di lavoro.
Un titolo su tutti, che viene in mente, è Pomodori verdi fritti alla fermata del treno di Fannie Flagg, ma Tra la notte e il cuore riesce ad essere diverso ed originale, e non solo perché svela appunto pagine poco note di un passato così lontano ma a tratti così vicino, spina nel fianco ancora oggi della democrazia americana.
Dalle due voci alternate di Isabelle, che rievoca la sua giovinezza lontana e il grande amore impossibile per Robert, il figlio intelligente e pieno di talento della sua governante nera, e di Dorrie, alla ricerca faticosa della felicità che la Costituzione a stelle e strisce stabilisce come diritto inalienabile di ciascuno, emerge una vicenda appassionante e toccante, che si snoda tra colpi di scena, agnizioni, scoperte, ricordi e presente, fino ad un finale che può non lasciare gli occhi asciutti.
Tra ricostruzione d’epoca e viaggio on the road in cerca di radici e segreti nascosti per decenni, Tra la notte e il cuore racconta una pagina di vita, ancora non del tutto risolta negli States (per non parlare altrove), dove, malgrado che alla Casa Bianca ci sia un Presidente con famiglia al seguito di colore, ci sono ancora in alcune zone, come nel profondo Sud, razzismo e discriminazioni, con vere e proprie zone off limits per i neri e gli appartenenti ad altre etnie.
Julie Kibler, texana, esordisce con questo romanzo, che in originale si intitolata Calling me home, Chiamandomi a casa, forse più in linea con la storia narrata, di un ritorno verso il passato, per chiudere un cerchio rimasto tristemente aperto e avere per un attimo un po’ di speranza da donare. Un’autrice da tenere d’occhio, in attesa di altre sue storie, perché comunque sa avvincere, commuovere e creare personaggi interessanti e non stereotipati.

Julie Kibler vive in Texas con il marito e i figli. Tra la notte e il cuore è il suo romanzo d’esordio. Traduzione dall’inglese di Alba Mantovani.

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