Difficile descrivere in poche parole quest’opera di Marco Missiroli. Potrei dirvi che parla di un uomo che ha da poco scoperto di essere padre e si fa assumere come portinaio nella palazzina dove vive il figlio per conoscerlo e potergli stare vicino.
Potrei parlare dell’amore indissolubile e incontrastato che proverà quest’uomo per il figlio ritrovato. Potrei dirvi di come a volte l’amore per un figlio fa fare cose assurde e folli.
Potrei scrivere di Fernando e Paola, del triangolo Luca-Viola-Riccardo. Raccontarvi della notte d’amore di un giovane prete con la “strega”. Scelgo invece di parlare dell’avvocato Poppi.
Nella mia ormai ventennale “carriera” di lettrice ho conosciuto migliaia di personaggi. Molti di loro sono stati i miei migliori amici d’infanzia, alcuni li ho amati, altri odiati, alcuni mi sono rimasti nel cuore per qualche giorno o qualche mese, altri li ho presto dimenticati. Di qualche personaggio mi ricordo a malapena il nome, di altri invece solo pochi particolari o la loro caratteristica predominante. I libri sono infiniti, infinite sono le storie e i protagonisti che le abitano. La memoria, invece no, è limitata e inevitabilmente i nostri ricordi vengono selezionati e lo spazio per i personaggi inventati spesso è troppo stretto per tutti loro.
Ma quelli che, come l’avvocato Poppi, personaggio de Il senso dell’elefante, mi sono entrati nell’anima si possono forse contare sulle dita delle mani.
Anziano, solitario, con il cuore colmo di tristezza per la perdita dell’amore della sua vita, Poppi vive in un appartamento presso una signorile palazzina di Milano assieme al suo gatto siamese caratteriale Teo Morbidelli.
Amministratore del palazzo, vive solo, esce di casa la mattina presto e passa diverse ore sulla terrazza comune. Quando è in casa si indossa una maschera tribale, accosta l’orecchio al muro e origlia. Spia i suoi vicini, ascolta i loro discorsi ma non lo fa per una curiosità insana, il suo scopo non è il pettegolezzo. Lui si preoccupa per loro. Lui vorrebbe solo il meglio per i condomini. Conosce orari, manie, pregi e difetti, punti deboli e segreti ma li custodisce dentro di sé. Gli altri condomini sono la Sua Famiglia. Sì perché una famiglia non è fatta solo di legami di sangue. Una famiglia può essere anche formata da un avvocato solitario, una mamma vedova con un figlio ritardato e da un giovane medico apparentemente felicemente sposato con una giovane e affascinante donna dalla quale ha avuto una figlia, che vivono tutte in uno stabile milanese. Per l’avvocato Poppi queste persone sono la sua famiglia e lui, da buon capofamiglia come si crede di essere, cercherà in ogni modo di rendere le loro esistenze migliori.
E quando la madre di Luca, il giovane medico, in punto di morte gli rivelerà un importante segreto, Poppi non esiterà a far del suo meglio per permettere a un padre di ritrovare il proprio figlio.
Perché è forse Poppi il vero padre . È sua la devozione che va verso tutti i figli, al di là dei legami di sangue: è questo il senso dell’elefante, è questo il senso di Poppi che non esiterà ad uscire di scena al momento più opportuno, quando tutto per lui sembrerà esser stato rimesso al giusto posto.
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