Angelina ha un segreto. Angelina è una ultra novantenne e ora sente il bisogno di confessare la dolorosa verità che si porta dentro da tutta la vita. Angelina sceglie come suo confessore Vittoria, una nipote acquisita. Angelina decide di rivelare il suo segreto consegnando a Vittoria una vecchia lettera. Angelina, come tutti i suoi parenti vive nella Venezia contemporanea e appartiene alla comunità ebraica della città lagunare. Tutti si stanno preparando a festeggiare la Pesach, ossia la Pasqua ebraica, preceduta da una cena molto importante come il sedér, che in questa occasione sarà realizzata da Vittoria. L’organizzazione della cena rituale per Vittoria è una grande responsabilità e sarà caratterizzata da un elevata tensione emotiva per l’accurata preparazione della tavola: dalle stoviglie, ai pani azzimi, per passare alle erbe e ai dolci in un susseguirsi di preoccupazioni e ansie che la donna spera di allontanare da sé. La causa di tutto: Vittoria ha conosciuto un professore universitario più giovane di lei che le fa battere il cuore, provocandole uno shock emotivo che rischia di mettere in crisi la sua stabilità coniugale e le insidia il dubbio sulla fedeltà del marito Giacomo. Questo il punto di partenza del romanzo Undici stelle risplendenti di Anna Vera Sullam pubblicato dalla Mondadori, un libro il cui titolo ha derivazione biblica (basta leggere la storia di Giuseppe nella Bibbia, nel libro della Genesi dove si ritroveranno le undici stelle risplendenti) e allo stesso tempo è una frase inserita nella filastrocca cantata dai protagonisti al sedér. La cena prima della Pasqua ebraica che riunisce i Mondolfo, zii, cugini, nipoti, amici di vecchia data, colleghi di lavoro e anche alcuni non ebrei nella casa di Vittoria, dove tutti quanti seduti attorno alla grande tavolata celebreranno la liberazione degli ebrei attraverso la lettura di testi sacri e allo stesso tempo chiacchierando tra di loro, riveleranno a noi lettori le storie di vita quotidiana di una famiglia. C’è l’anziana zia Angelina che ricorda il suo primo amore mai dimenticato; Vittoria con Giacomo che osservano il figlio Beniamino poco propenso al rispetto dei limiti imposti dalla tradizione ebraica. Daniele, fratello di Giacomo in crisi con la moglie Sofia, una donna un po’ troppo ficcanaso, che con il suo comportamento ha fatto arrabbiare e allontanare la figlia Micòl. C’è Edoardo con i figli piccoli e la moglie Ruth, una ex cattolica neoconvertita e molto osservante dell’ebraismo e anche Arrigo, un ex compagno di scuola dei fratelli Mondolfo arrivato nella sua Venezia da Roma, dove vive da tempo, per sistemare alcune questioni di famiglia (deve far riparare la tomba del padre). Quello rappresentato in Undici stelle risplendenti è un piccolo mondo fatto di tradizioni e riti religiosi millenari, affiancati alle preoccupazioni della vita di ogni giorno, dove le vicende umane dei protagonisti si intrecciano con gli usi e i costumi della tradizione ebraica. Anna Vera Sullam in questo romanzo permette a chi legge di addentrarsi in un mondo diverso da quello cattolico, per conoscerne le tradizioni, gli usi e i costumi e lo fa attraverso i gesti compiuti da un microcosmo famigliare riunito per la cena comune del sedér. Allo stesso tempo però le pagine sono una riflessione sulle problematiche che, indipendentemente dall’orientamento di fede, travolgono le famiglie. Ed ecco comparire il figlio taciturno poco avvezzo al rispetto delle tradizioni (Beniamino); la paura del tradimento coniugale fatto e subìto da parte di Vittoria; l’allontanamento dalla propria fede e dalla famiglia da parte di una giovane donna (Micòl) esasperata dalla madre; il ricordo della deportazione nel campi di concentramento e degli amori di un tempo per l’anziana e pure po’ smemorata Angelina. Non solo, perché nella pagine del romanzo di Anna Vera Sullam c’è anche il tema di colui che ritorna nella città di origine (Arrigo) per un soggiorno momentaneo, un permanere nei luoghi di un tempo che faranno capire all’uomo, che sì Venezia è il posto dove è nato e dove è cresciuto, ma allo stesso tempo Arrigo la percepisce come estranea perché a cambiato lui, ma è molto cambiata anche Venezia. Interessante in Undici stelle risplendenti – e forse più nascosta tra le righe- è la riflessione dall’autrice sulla comunità ebraica e sulla sua esistenza in rapporto tempi odierni. Un vivere messo in bilico dalla presenza sempre minore di ebrei, dal confronto e spesso scontro tra i principi della tradizione e quelli della contemporaneità e dalla convivenza con diverse culture in uno stesso spazio – Venezia, ma anche l’Italia – dove il multietnico è sempre più diffuso. Tengo a precisare che il romanzo della Sullam non è un manuale teorico che analizza le tradizioni della cultura ebraica, Undici stelle risplendenti racconta anche i rituali di fede, ma in primo piano mette la storia di una famiglia travolta da un turbine di fatti nei quali passato e presente si intrecciano con forza tra loro, a dimostrazione del fatto che ogni famiglia indipendentemente dalla cultura e religione è un piccolo atomo fatto da tante piccole particelle che si incontrano e scontrano per imparare a conoscersi, amarsi e crescere.
Undici stelle risplendenti
Autore Anna Vera Sullam
Ed. Mondadori, pp. 247 € 18,00
Lascia un commento