:: Recensione di Il segreto del Morbillaio di Danilo Giovanelli a cura di Maurizio Landini

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morbillaio-coverDanilo  Giovanelli “Il segreto del Morbillaio”, Edizioni XII, pagine 179 recensione di Maurizio Landini

Saturnetto Vinceslovo, detto il Morbillaio perché più “fragile di altri provò su di sé tutte le malattie che il buon Dio aveva avuto l’accortezza di diffondere a valle, maturando contorto, piagato e giallastro, colore della polenta con la quale si mimetizzava” è un celebre poeta di Vermiziano. La scuola elementare del paese porta il suo nome e sorge proprio sulle fondamenta della casa del cantore vermizianino.
   Una scuola tranquilla, tutto sommato, divisa fra bulli e secchioni, sfide all’ultimo sms tra messaggiai, e gare di onniscienza fra piccoli super-saccenti.
Finché il segreto del Morbillaio non rischia di essere svelato da un gruppo di ragazzini: Ebète il ragazzo cosmopolita dall’improbabile esperanto, Elio il secchione sempre in gara con Donnetta Spilunga, Crescione il maniaco dei videogiochi, Erode travolto da malattie e medicine, Cassadra la bambina posseduta dal’aristocratica Dorotea Rossi Maniscalchi de’ Falchi Rovi. Ma i Goonies della Quinta A Saturnetto Vinceslovo dovranno vedersela con la vecchia Gioconda di cui si racconta che “ha fatto fuori qualche ragazzino. E poi li seppellisce nella sua cantina” e con gli Amici del Morbillaio, fanatici estimatori del poeta, gelosi custodi delle sue opere…
   Un racconto fantasy avventuroso, divertente e scanzonato dove Giovanelli reinventa lo “slang della spensieratezza” nell’eterna sfida fra generazioni, tra complicità dell’amicizia e stregoneria della solitudine.  

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