Graziano Versace “Raimondo Mirabile Futurista”, 2010, XII Edizioni, Collana “Eclissi”, pagine 281 – Recensione di Maurizio Landini
“… Io non temo le tenebre infinite!… Io non sono un uomo strisciante che si sforza, durante la notte, di spingere la sua piccola testa di tartaruga fuori dall’immenso guscio del firmamento!…”
(Da “Mafarka il Futurista” – 1909)
Fare da maggiordomo a Raimondo Mirabile, non è da tutti. Soprattutto quando con lui si finisce per far parte di un gruppo di “straordinari gentlemen”, unico baluardo a difesa dell’umanità, contro un’oscura invasione aliena in territorio meneghino, celata dietro le attività della fantomatica Società degli Eletti che, con la scusa di riunioni futuriste, attira gli umani al fine di soggiogarli.
“Esseri vomitati dal più nascosto degli inferi, votati al male più puro; sono la stessa essenza della crudeltà (…)
Gli Eletti sono reietti di altri mondi!” Nemici pericolosi, che sanno unire volontà e linguaggio per veicolarli contro le loro prede, localizzare i loro avversari attraverso il sogno e la meditazione, fino ad anticiparne i movimenti. L’unica possibilità che l’uomo ha per contrastare il loro smisurato potere è quella di annullare la propria mente… Riusciranno i nostri eroi a sventare i loschi piani degli alieni?
Due volte finalista al premio Urania, Graziano Versace ci regala un romanzo avvincente, ben scritto, pieno di citazioni di fantascienza, senza mai tuttavia scadere in un tentativo maldestro di plagio, bensì realizzando un pregevole tributo al genere.
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