Benvenuta Annalisa su Liberidiscrivere. Iniziamo con le presentazioni, racconta ai nostri lettori chi è Annalisa Molaschi, descriviti con pregi e difetti.
Grande lettrice, ho amato le parole e la lettura da quando avevo sei anni, non ricordo momenti della mia vita in cui un libro non abbia accompagnato le mie giornate. Ho un’ assoluta intolleranza al razzismo e alle chiusure mentali, odio la violenza in tutte le sue forme.Sono una scrittrice di libri e racconti per bambini e adolescenti da diversi anni, autrice di canzoni per bambini e incontro gli alunni nelle scuole in progetti di lettura sui miei testi.
Annalisa e la scrittura. Che rapporto vi lega, conflittuale, platonico? Come è nata in te l’esigenza di diventare scrittrice?
E’ sicuramente un rapporto platonico con accenni conflittuali quando ho scadenze molto ravvicinate. Sono diventata scrittrice scrivendo una storia che raccontavo ai miei figli (ne ho due) quando erano più piccoli. Ho partecipato ad un concorso letterario nazionale di narrativa per ragazzi della casa editrice Raffaello. Con il libro “Un safari emozionante” ho vinto inaspettatamente, su moltissimi partecipanti.Il libro ha avuto successo ed è stato adottato come testo di narrativa nelle scuole elementari. Non solo… Ha vinto anche un altro importante premio letterario nazionale: il “Premio Aquilone d'Oro” conferito da una giuria di più di mille bambini.Da qui è partito tutto, ho iniziato a ricevere nuove proposte di pubblicazione e ad intraprendere collaborazioni con alcune riviste.
Nata e cresciuta a Cremona, città in cui vivi e lavori anche attualmente. Cosa ami di più della tua città e cosa invece detesti? Ci sono luoghi in cui ti rifugi quando sei tristi, periodi del giorno in cui la luce e più calda e vivida? Raccontaci un po’ la tua Cremona.
Cremona è una città d’arte e di musica famosa in tutto il mondo per i grandi maestri liutai. Ha un bellissimo centro storico con una delle più alte torri campanarie d’Europa, ha molti spazi verdi e conserva intatte diverse tradizioni contadine. C’è una buona qualità di vita con i ritmi ancora abbastanza calmi di una città di provincia. Lungo il fiume Po ci sono posti in cui a volte è più facile ritrovare l’armonia e la tranquillità della mente. Mi piace e mi trovo bene anche se ho molti altri luoghi in cui sono stata dove penso potrei vivere altrettanto bene.
Scrivi soprattutto libri per ragazzi. E’ più difficile che scrivere libri per adulti? Quali sono le qualità principali di un buon scrittore con questo target di lettori?
Scrivo soprattutto libri per ragazzi, ma ho scritto anche diversi racconti per adulti alcuni dei quali sono stati premiati a concorsi letterari e sono stati pubblicati su riviste e antologie. Penso sia più difficile scrivere per bambini e ragazzi. Scrivere, scrivere una buona storia con una trama avvincente e originale, in un linguaggio sciolto e coinvolgente è sempre piuttosto complesso, farlo per i ragazzi secondo me lo è ancora di più: è necessario saper attirare la loro attenzione, divertirli e interessarli anche quando si tratta di temi importanti La difficoltà della scrittura per ragazzi sta nel saper raggiungere il loro modo di pensare e di agire avvicinandosi al loro linguaggio, ai loro sogni, alle loro fantasie senza mai dimenticare il ruolo educativo che secondo me è un dovere preciso degli scrittori per l’infanzia e per l’adolescenza. I bambini e i ragazzi se interessati e coinvolti, amano i libri e la lettura e, alcuni, anche la scrittura. Cerco di usare la chiave giusta per arrivare al loro mondo.
Il mondo dei ragazzi non è così idilliaco come sembra è pieno di drammi, insicurezze, ribellioni. Pensi che un buon libro possa essere un vero amico in questi anni difficili?
Si, sono molti i conflitti interiori e aggiungerei anche la confusione e l’esposizione a modelli sbagliati, a mio avviso soprattutto della televisione, con cui trovano, sempre più spesso, difficile confrontarsi. Sono sicura che un buon libro può essere un amico fidato: da possibilità di sognare, insegna e ti crea attorno una certa magia. Forse un libro non cambia il mondo, ma può cambiare qualcosa dentro di noi. Proprio sull’importanza e sull’aiuto che può essere un libro, ho scritto “Leggere è sognare” una canzone quasi autobiografica le cui musiche sono state composte dal compositore e sassofonista con cui collaboro, Ilio Volante. Questa canzone è stata premiata al concorso radiofonico nazionale “Canzoni e Colori” su oltre sessanta brani partecipanti.
Pensi ci sia abbastanza attenzione al mondo dell’infanzia nel panorama culturale italiano? Quali mali evidenzi e cosa proporresti per porvi rimedio?
A parte un certo tipo di televisione assurda e violenta in ogni orario del giorno, penso che, tutto sommato, ci sia abbastanza attenzione al mondo dell’infanzia. Nell’ambito dei libri per bambini c’è grande scelta e grande varietà, ognuno può trovare, rispetta
ndo gusti e interessi personali, la propria lettura preferita.
Cosa ne pensi del fenomeno “Harry Potter”?
Non è il mio genere di lettura e non credo sia un vero capolavoro, ma ha avuto il grande merito di avvicinare molti ragazzi e perfino qualche adulto, alla lettura.
Hai amato Salgari, e i libri d’avventura? Pensi siano importanti negli anni della crescita?
Si, li ho letti e mi piacevano, non erano i miei preferiti però, io leggevo soprattutto le vicende di eroine femminili belle, forti e coraggiose sempre in grado di rialzarsi dopo ogni tipo di evento negativo. Penso che i romanzi di avventura siano utilissimi a stimolare curiosità e sappiano accompagnare la crescita verso nuovi orizzonti.
Quali sono i tuoi maestri letterari e i libri che ti hanno formata?
Non ho “maestri letterari” ho sempre letto di tutto dai classici agli scrittori moderni facendo scelte personali dettate dai temi trattati, dalla scrittura scorrevole e dalle trama originale, cosa che apprezzo molto in ogni forma d’arte. Da bambina mi sono appassionata a “Piccole donne”, “Polly, una ragazza all’antica” di L. M. Alcott , alle avventure di “Pollyanna” di E.Porter, ai gialli di A. Christie, ma anche a libri divertenti come “Tom Sawyer” di Twain. Più da grande mi sono avvicinata a ogni tipo di romanzo che colpiva e attirava la mia attenzione per il soggetto e l’intreccio o anche per approfondimenti di argomenti utili al mio lavoro di scrittura.
Ti piace la poesia quali sono i tuoi poeti preferiti?
Nazim Hikmet è il mio preferito, ma amo anche Prevèrt, Alda Merini e Neruda.
Annalisa e la critica. Quale è la recensione che ti ha fatto più felice leggere?
Per ora, fortunatamente, ho avuto tutte recensioni più che positive. Mi fa naturalmente molto piacere quando mi dicono che il mio stile di scrittura è brillante e coinvolgente e che so trasmettere messaggi importanti in intrecci avvincenti. E poi, critiche e recensioni originali e bellissime, le raccolgo “sul campo” negli incontri con i bambini nelle scuole e nelle mail che ricevo che sono davvero belle e piene di complimenti.
“Viola e il ragazzo invisibile” vuoi parlarcene?
“Viola e il ragazzo invisibile” uscito per MursiaScuola è un libro per adolescenti che è stato adottato come libro di testo di narrativa nelle scuole medie. E’ una storia d’amore e di amicizia, immigrazione e avventura nell’Italia multietnica che parla delle nuove generazioni e di un’integrazione possibile. “Viola è una ragazzina timida e sensibile. Un giorno, mentre esce dalla palestra viene urtata e buttata a terra da un malvivente in fuga. Quell’incontro cambierà la sua vita perché non si tratta di un malvivente, ma di un giovane extracomunitario senza permesso di soggiorno, inseguito dalla polizia e ingiustamente accusato di un reato. A Viola il compito di salvare il ragazzo “invisibile” (Daniel). Invisibile perché straniero e alla ricerca di inserimento in una realtà a lui sconosciuta e spesso ostile.”
Quale libro stai leggendo attualmente?
Come spesso mi capita sto leggendo più libri contemporaneamente. Sto terminando il libro di un amico giornalista e scrittore, Giancarlo Oliani “Ti amo da morire”, ho iniziato l’ultimo di Niccolò Ammaniti “Che la festa cominci” e mi stanno aspettando sul comodino “Il museo dell’innocenza” di Orhan Pamuk e “Il suggeritore” di Donato Carrisi.
Progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Moltissimi progetti e già piuttosto concreti: tra pochi mesi uscirà il terzo episodio di Nancy Fly la serie per bambini a cui sto lavorando che ha per protagonista una fata molto particolare che vive avventure incredibili ed emozionanti e ho già in programmazione il quarto e il quinto episodio. Ho appena terminato un romanzo che tratta del fenomeno del bullismo e sto scrivendo un libro di avventura, target dagli otto anni, per una nuova proposta editoriale. E poi presentazioni in librerie e biblioteche, incontri con le scuole, fiere del libro…
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