:: Come scrivere (bene) una recensione online

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bny

Premetto subito (meglio mettere le mani avanti, un cave canem non guasta mai) non è un post serioso, ne tanto meno brillantemente approfondito o di quelli che mettono la parola fine all’argomento. Non mi illudo di scrivere la Bibbia dei recensori, insomma. Ne tantomeno sono Harold Bloom. (Anche se giuro la tentazione di scrivere un ebook un po’ più corposo sull’argomento, con esempi pratici e tutto il resto, mi è venuta).

Allora mi chiederete perché lo scrivo? Già bella domanda. Innanzitutto perché scrivo recensioni ormai da una decina d’anni, e amo migliorarmi. Qualche segreto con gli anni comunque l’ho imparato, e infondo mi piaceva vedere nero su bianco uno schema, spero valido, a cui attenersi quando si cimenta con questa impresa. Iniziamo subito col dire che scrivere una recensione è un’arte, c’è chi c’è portato e chi no. Certo si può migliorare con la tecnica e l’esperienza, ma se si è proprio negati non bisognerebbe praticarla.

Da cosa si capisce se si è negati? C’è un criterio molto semplice, e anche se soggettivo, infallibile. Amate scrivere recensioni? Se la risposta è sì, perseverate e non arrendetevi agli ostacoli che troverete sul vostro cammino. Se è no. Beh, rivalutate l’arte del ricamo, dell’equitazione, della pesca con la mosca. Nessuno ci obbliga a scrivere recensioni. Nessuno da noi le pretende.

Chiarito questo, se digitate su Google, (è il motore di ricerca che uso più spesso, ma anche altri fanno bene il loro mestiere), Come scrivere una recensione, si aprirà sotto i vostri occhi un mondo. Circa 5 milioni di risultati. Solo in italiano. Tanto da farvi capire quanto l’argomento è sentito e dibattuto. Quindi qualcuno questa chiave di ricerca la usa, da oggi se tutto va bene troverà anche il mio post.

Molte ragazze, ma non sottovalutiamo i ragazzi, si stanno avvicinando al mondo del blogging letterario. Aprono blog, leggono riviste di critica, passano il loro tempo secondo me nell’attività più bella del mondo (sono di parte, non fateci caso). Mentre le statistiche ci dicono che la gente legge sempre meno, loro eroici resistono. E’ per loro che scrivo questo post, e per tutti coloro che pur facendolo da anni sono ancora curiosi.
Questo è il mio metodo, totalmente personale, nessuno è obbligato a seguirlo, tanto meno a condividerlo.
Dopo questo lungo preambolo arriviamo ai punti chiave.

Leggete, leggete veramente i libri che recensite. Sembra una banalità, ma leggenda metropolitana vuole che molti recensori o giornalisti non leggono davvero tutti i libri che per hobby o per lavoro sono chiamati a recensire. Voi cercate di fare la differenza. Eleggete questo consiglio a scrupolo morale. Leggete, sottolineate, cercate i passaggi più significativi, per voi. Non vi limitate a leggere le sinossi, e trasformarle in recensioni. Soprattutto all’inizio è una tentazione forte, quando non si ha ancora uno stile personale, e le sinossi sembrano scritte sempre meglio dei nostri scarabocchi.

Siate personali, unici, distinguetevi.
Leggete i generi che preferite, non quelli a più largo consumo, o più di moda. I vostri lettori lo apprezzeranno, e cercheranno sempre voi quando vogliono farsi un’ idea su un libro.

Il corpo di una recensione è abbastanza standard. In prima battuta è necessario pubblicare la foto dell’edizione che esaminerete, citando tutti i dati: titolo, autore, editore, anno di pubblicazione, eventualmente curatori, prefatori, etc… Se il testo è tradotto da un’ altra lingua non dimenticatevi mai il nome del traduttore. Lo so molti giornalisti non lo fanno, ma è un dato molto importante per il lettore e un segno della vostra professionalità. Poi potete aggiungere eventualmente anche altre informazioni come il prezzo, il numero di pagine, il genere, maggiori informazioni date, più la vostra recensione può risultare utile.

Un errore molto frequente, che mai sapremo abbastanza quanti lettori ci aliena, è scrivere recensioni fatte unicamente di trama.

La trama è importante, ma breve, un accenno, fatta di citazioni intessute nel testo, in cui mai e poi mai direte chi è l’assassino o svelerete i colpi di scena più divertenti. Scrivere troppi spoiler è paragonabile a un crimine. A meno che non lo anticipiate con un bel disclaimer, questa non è una recensione, è un’analisi del testo. Tanto spazio dedicate alla trama, altrettanto spazio lo dedicherete a cosa ne pensate del libro, a cosa avete amato di più, a cosa meno. Potrete iniziare un accenno di analisi testuale, ma ricordatevi che le regole di una recensione online sono diverse dalle regole di una recensione su carta, su riviste di critica.

Adeguate il vostro stile al medium che utilizzate. Insomma scrivete articoli a seconda delle riviste, dei siti, sui quali verranno pubblicati, a seconda del target di lettori che vi leggeranno.

E non abbiate paura di dire cosa pensate. Restando nel campo del buon senso e della buona educazione, potete dire tutto. Una recensione è un’ opinione personale. Da chiunque, autori, editori, lettori, va considerata come tale. Elogiare un libro brutto vi farà del male, aggiungerà tanta polvere sulla vostra felicità di scrivere. Piuttosto non recensite. Se avete degli impegni, spiegate le vostre ragioni a direttori di testata, editori, autori. Educati, ma fermi.

Particolare attenzione e sensibilità è necessaria con la letteratura per l’infanzia. Siate ancora più attenti, e se è il caso severi.

Ecco credo di aver detto tutto, almeno le cose più importanti. Poi magari lo scrivo un testo più tecnico, chissà.

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6 Risposte to “:: Come scrivere (bene) una recensione online”

  1. Vittorio Tatti Says:

    Io sono sempre molto stringato nelle mie recensioni (ammesso di poterle chiamare tali), perché si tratta di scrivere qualcosa in modo obiettivo e distaccato (generalmente mi lascio andare alla soggettività troppo spesso).

    • Shanmei Says:

      Credo ci siano diverse scuole di pensiero, io credo che ogni recensore deve conquistare un suo stile personale. Insomma penso traspaia sempre la prersonalità di un recensore dal suo scritto. Cosa che è anche un bene. L’eccessiva emotività, sì può giocare brutti scherzi, bisognerebbe essere innanzitutto imparziali.

  2. Sara Fabian Says:

    Mi è sembrato molto carino e sincero oltre che spontaneo questo post! 😊

  3. :: Come diventare un recensore di libri, (retribuito): 6 facili passi di Allena R. Tapia | Liberi di scrivere Says:

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